Come una giornata meravigliosa può cambiare in pochi istanti…

Sono confusa…

sono combattuta…

tra gioia e dolore…

sabato è stato il grande giorno! Quello che progettavamo da mesi! 

Quello che attendevo con ansia per dare un volto ed una voce a quelle ragazze che con il passare del tempo sono diventate così importanti nella mia vita…

Ci siamo incontrate al centro di Roma…

Mary, Carla, Sere, Vy ed io, con i rispettivi consorti, tranne Sergio (il marito di Mary) un po’ troppo dolorante per sostenere il viaggio in treno da Como.

Abbiamo riso, sognato, progettato, ci siamo scambiate pensierini come fosse Natale, e ci siamo emozionate… 

Tanto vorrei raccontarvi delle ore trascorse insieme, ma il dolore, grande ed improvviso, purtroppo per ora cancella dalla mia mente il gradevole suono delle loro risate, annebbia il ricordo dei loro sorrisi…

...perdonatemi, proprio non riesco...

Il dolore si fa sentire tanto forte, che quasi sovrasta ogni altro sentimento.

Poco dopo essere tornati a casa, uno strano miagolio richiama la nostra attenzione… apro la porta e c’è Indiana seduto che mi guarda… lo invito ad entrare… e lui ubbidiente lo fa, e coraggiosamente sale sul suo posto del divano… ma quella sua zampina sembra morta, la trascina, la poggia con un angolo allarmante…

Dal veterinario, la lastra che ci dice che è stato investito, la zampina paralizzata ed ha un versamento di sangue nei polmoni… la respirazione diventa affannosa… la corsa verso il pronto soccorso… non possono far altro che tenerlo nella gabbia ossigenata e sperare che il versamento non aumenti.

Purtroppo la telefonata di ieri mattina, ci avvisa che Indi non ce l’ha fatta…

Il maschietto nero di casa, così poco “gatto” da ubbidire ai comandi, da scodinzolare per la gioia, da leccarmi tutto il viso, da seguirmi ad ogni passo… ora non c’è più… 

Due anni... aveva solo due anni... e il suo carattere impavido ed esploratore l'ha improvvisamente tradito... il suo ultimo gesto di richiesta d'aiuto... quel musino pallido che cercava la mia mano su quel tavolo di metallo gelido… la sua zampina fredda… gli occhietti che mi guardano e poi fissi nel vuoto per lo shock…

I fratelli gatti e Winnie lo cercano… annusano il trasportino vuoto, guardandomi… sembrano chiedermi dove sia… dove lo abbiamo portato…

ed io non so fare altro che piangere e accarezzarli…

Ciao mio piccolo gatto di Fukushima nato con la codina spezzata… mi manca la tua linguetta… mi mancano le tue zampine in cerca d’affetto… mi manca la tua vocina inconfondibile... mi manchi tu…

So che può sembrare incredibile soffrire tanto per la perdita di una bestiolina... solo chi ha la fortuna di vivere con un animaletto può capire l'amore e la gioia che regalano, e la sofferenza che si prova quando si perde uno di loro... 

Un abbraccio stretto stretto